Conoscete la storia di Barbablu ? anche il femminicidio è una fiaba
Sommario
La fiaba di Perrault: Barbablu
La leggenda, trascritta da Charles Perrault nel 17° secolo, narra la storia di una giovane donna, sposa di un uomo ricco dal passato oscuro. Barbablu, poco dopo le nozze, lascia sola la moglie nella grande dimora di campagna dove vivono, consegnandole le chiavi di tutte le stanze e i locali della proprietà.
La donna ha il permesso di aprire tutte le porte che vuole, tranne una
L’uomo mostra alla donna, con sottile perfidia, la chiave della stanza proibita, che attira come una calamita l’ingenua moglie, raccomandandosi di non entrarci mai. La donna non si trattiene e apre la porta, facendo una macabra scoperta. All’interno ci sono, appesi al soffitto, i corpi delle sei mogli precedenti, e il pavimento è un tappeto di sangue. Al suo ritorno Barbablu capisce subito che la donna gli ha disubbidito e deve quindi morire. Arrivano però in soccorso della ragazza i suoi valorosi fratelli, che uccidono il crudele marito e la salvano in extremis.
Questa è la fiaba, dove Perrault sembra voler ammonire i lettori sui pericoli di una eccessiva curiosità, come se la donna fosse in parte responsabile di quanto stava per accaderle. Come purtroppo direbbero alcuni ancora ora oggi: “se l’è andata a cercare”. Che Barbablu fosse un’arteficie del femminicidio, era un pensiero troppo grande per i tempi di Perrault
Moltissime fiabe della tradizione popolare traggono ispirazione da personaggi e storie legate alla realtà, talvolta crudeli oppure molto tristi, trasformate in racconti pedagogici per i bambini.
Monsieur Landru
C’è una storia, questa sì veramente raccapricciante, che ha fatto il percorso inverso: l’accattivante quanto privo di scrupoli serial killer Henri Landru è stato soprannominato come il protagonista di una delle fiabe francesi più conosciute e spaventose: Barbablu.
Henri Landru, nei primi anni del ‘900 è un piccolo truffatore che diventa un pericolosissimo serial killer. Fino al 1904 Landru, sposato e padre di quattro di figli, vive cambiando spesso lavoro e organizzando piccole truffe. Poi viene arrestato, inscena un tentativo di suicidio in carcere, ma viene comunque considerato sano di mente, anche se “sulle frontiere della follia”.
Un truffatore diventa un femminicida
Nei dieci anni successivi l’uomo entra ed esce di prigione, mentre la moglie si arrangia come può, facendo la lavandaia. Intanto però Landru fa i primi tentativi di quella che sarà la sua attività successiva:

Sedurre e raggirare ricche vedove, con la promessa di un matrimonio
Allora non si dava il nome di femminicidio, ma è quello che accadde. A quanto se ne sa, il primo tentativo di seduzione lo riporta in prigione, dove probabilmente ha modo di pensare a come organizzare nuove truffe. Uscito nel 1912, è condannato in contumacia nel 1914 per una nuova frode, ma questa volta la pena da scontare è terribile: dove essere deportato a vita nella colonia penale in Guyana, ovvero all’inferno.

La prigionia in Guyana gli toglie ogni scrupolo: non deve più correre il rischio di essere riconosciuto, e magari denunciato, dalle sue vittime, destinate quindi a essere tutte eliminate.
Il suo piano è semplice: circuire vedove ricche ma non troppo, preferibilmente con pochi legami, grazie ad annunci per cuori solitari pubblicati sui giornali di Parigi. Si spaccia per un vedovo solo, benestante e un po’ avanti con gli anni, alla ricerca di una vedova da sposare, purché sufficientemente agiata.
Landru usando innumerevoli alias, è riuscito a entrare in corrispondenza con molte donne, se ne sono identificate 283. Erano gli anni della prima guerra mondiale e quelli immediatamente successivi, che avevano lasciato una lunga scia di soldati morti e, inevitabilmente, moltissime vedove.
Conquistare la fiducia
Una volta conquistata la fiducia della prescelta, e avuto accesso ai suoi risparmi, il novello Barbablu la attira in una villetta in affitto, la uccide, e si preoccupa di far sparire ogni traccia: brucia nel forno della casa alcune parti del corpo, altre le seppellisce nei terreni intorno, oppure le getta in qualche stagno.

La prima a farne le spese, a gennaio o febbraio del 1915, è una vedova di 39 anni, Jeanne Cuchet, che porta con sé nella casa della morte anche il figlio di 17 anni, sparito nel nulla come lei.
283 donne
La polizia è riuscita a risalire a 283 donne con le quali Landru ha sicuramente avuto contatti, alcuni solo epistolari, 73 non sono mai state rintracciate.
Il 7 novembre 1921 si apre un processo che si trasforma in spettacolo: sono presenti scrittori famosi come Kipling e Colette, aristocratici parigini e anche stranieri, che si divertono alle battute di spirito dell’assassino.
Landru, durante il processo nega gli omicidi ma non la frode, e giustifica i nomi sul suo taccuino nero come un elenco di clienti della sua attività di commerciante in mobili usati.
Landru viene arrestato nell’aprile del 1919 grazie all’ostinazione della sorella di una delle vittime, Celestine Buisson, che intuisce la fine della parente solo due anni dopo l’omicidio, e mette in allarme la polizia.
Mostratemi i cadaveri!
Per la verità, non esistevano prove dirette di nessun omicidio, e soprattutto non c’erano i corpi, solo qualche frammento osseo e una manciata di denti-“Mostratemi i cadaveri!” urlava l’imputato dal suo banco.. Ed è pur vero che di quelle donne nell’elenco, solo tre potevano considerarsi benestanti, mentre le altre erano praticamente indigenti.
Al processo, Landru è accusato di undici omicidi, perché viene trovato un suo taccuino con un elenco di 11 nomi di donne, che risultano scomparse. In realtà, nessuno può dire quante siano state le vittime del serial killer, perché Landru inizia a tenerne nota, e non regolarmente, solo dopo i primi mesi del 1915, e comunque non riporta gli incontri occasionali, avvenuti specialmente dopo la guerra.
Il suo avvocato, un principe del foro parigino, tentò di farlo condannare per il solo reato di frode (che avrebbe comunque comportato la deportazione in Guyana), ma l’atteggiamento sfrontato dell’uomo, la famosa agendina nera con i nomi, la circostanza che per le donne dell’elenco Landru avesse comprato un biglietto del treno di solo andata, acquistando invece per sé uno di andata e ritorno, portarono la giuria a decidere per la condanna a morte.
Henri Landru, soprannominato Barbablu, fu ghigliottinato nella fredda alba del 25 febbraio 1922, senza mai aver ammesso la sua colpevolezza. Puo’ esssere considerato il primo condannato per femminicidio!
Il personaggio venne portato sul grande schermo da Charlie Chaplin, nel suo “Monsieur Verdoux”,
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