Chi era bambino negli anni 70 scendeva in cortile o nel vicinato e giocava col primo bambino che passava. I giochi si inventavano, erano semplice bastava poco….
Sommario
Acchiapparella
gioco di bambini consistente nel rincorrersi per acchiapparsi – fonte Treccani
Nascondino
o rimpiattino lo si giocava in genere all’aperto, in gruppi numerosi. Il retore Polluce , intorno al II secolo narra di un gioco all’aperto della Magna Grecia chiamato apodidraskinda, dal greco dialettale apodrason-skaso-kripdo = fuggire scappare nascondersi. Mentre in alcune parti d’Europa lo si usava come rituale nei boschi per la ricerca dei segni naturali dell’inizio della primavera. Si ricorda di nascondini del XVII secolo, quando lo si giocava tra i nobili come una delle poche forme di socializzazione e di corteggiamento tra giovani aristocratici, diffuso in tutta Europa.
Dal 2010 si tiene a Bergamo il Campionato Mondiale di Nascondino,
E’ diventato un gioco di nicchia.
un grande il bambino negli anni 70 !
A Campana
Migliaia di anni fa, i soldati romani giocavano a campana per testare la propria forza e velocità, saltando per 30 m con carichi pesanti! Ecco come si giocava a questo gioco negli anni 7o :
- Disegnavi il percorso sul terreno, sull’asfalto bastava una pietra spuntuta che lasciava segno. Si stabiliva l’ordine dei giocatori. Chi urlava primo, secondo…. ecc.
- Lanciavi un sasso appiattito, o un oggetto simile
- Saltavi tra i riquadri, evitando quello dove era finito il sasso. …
- Raccoglevi il tuo sassolino al ritorno
- Andavi avanti fin tanto non sbagliavi, dopo iniziava quello dopo.
Muovendomi , Standomi ferma ….
Era un gioco con la palla, e c’era una filastrocca a cui corrispondevano dei movimenti che dovevi fare mentre lanciavi la palla e prima di riprenderla. Se sbagliavi toccava al prossimo fino a che non sbagliava anche lui.
Questo è un gioco che il un bambino negli anni 70 non è riuscito a esportare alle olimpiadi! 🙁
Figurine
Se negli anni 70 hai fatto la raccolta della Panini, e non hai giocato a figurine contro il muro per scambiartele…. non hai avuto un’infanzia.
Palla avvelenata
Si iniziava la partita con una conta, e su decideva il primo battitore. Tutti intorno al battitore fino a quando questo lanciava la palla contro il muro e chiamava uno per esempio “Piero”, allora tutti si allontanavano correndo il più possibile, mentre Piero cercava di raggiungere la palla. Appena raggiunta, Piero gridava “Fermi tutti!”, costringendo gli altri a diventare “statue”. A quel punto, Piero poteva compiere tre passi verso un giocatore immobile e tentare di colpirlo . Se la “statua” veniva colpita, era eliminata, ma se questa riesce a respingere la palla con le mani, la palla poteva essere presa da un’altra statua . Quest’ultima diventava il nuovo battitore e il gioco continuava . Se invece la “statua” presa di mira riusciva a prendere al volo la palla, era il battitore ad essere eliminato, e si riprendeva da chi aveva afferrato la palla. Vinceva chi eliminava l’ ultima statua o l’ultimo battitore.
Palla prigioniera
Si facevano due squadre, Lo scopo del gioco consisteva al colpire gli avversari e farli prigionieri eliminando in questo modo tutti i giocatori della squadra avversaria. Questo gioco è diventato il Dodgeball
E’ arrivato un bastimento carico di….
Ci siedevamo in cerchio, mentre uno di noi si metteva nel mezzo, con in mano un fazzoletto annodato. Costui diceva: “E’ arrivato un bastimento carico di …”, e a questo punto faceva una breve pausa, in cui creava la suspense per non far capire a chi avrebbe tirato il fazzoletto; le finte, i movimenti bruschi e i finti lanci, li ricordo con le più matte risate. Nel momento in cui lanciava realmente il fazzoletto si doveva pronunciare “E’ arrivato un bastimento carico di …pesci (o rettili, o tessuti, o personaggi famosi, o città, o gioielli, ecc..)”. Il prescelto doveva rispondere con il nome di qualche pesce rettile …..ecc.
Rubabandiera
Si tracciava una linea retta al centro del campo da gioco, e altre due linee equidistanti e parallele alla linea tracciata per delimitare la casa delle due squadre. I giocatori di una squadra si allineavano lungo la linea della propria casa, gli uni di fronte agli altri. Ad ogni giocatore veniva assegnato un numero in ordine progressivo partendo da un estremo della fila
Il porta-bandiera stava in piedi, ad un estremo della linea di mezzeria, e teneva con la mano la bandiera, cioè un fazzoletto o qualcosa di simile, con il braccio teso in avanti.
Il porta-bandiera chiamava un numero qualsiasi. I giocatori delle due squadre correvano verso il porta-bandiera per rubare la bandiera,. Costoro o afferravano la bandiera prima che lo facesse l’altro e arrivava all’interno della propria casa senza essere toccato dall’avversario, o, se non si riusciva ad afferrare la bandiera per primo, occorreva toccare l’altro giocatore prima che arrivasse a casa sua. Alla squadra del giocatore che rubava la bandiera spettava il punto.
La Corda poi era un altra strada per un bambino negli anni 70
l’unico video che si era la TV con tubo catodico alle 17 su Rai 1, il Gioco delle cose , poi la TV dei ragazzi alle 18!
E che ne sanno i ragazzini di oggi che giocano a Fortnite?