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Cile: Daniela Carrasco e Ni Una menos

Ottobre  2019, Cile, Daniela Carrasco 36 anni . “El Mimo”, cilena, violentata, torturata impiccata dalla polizia  ed esposta come un trofeo

Daniela aveva preso parte alle proteste che stanno infiammando il Cile dall’ultima decade di Ottobre a Oggi .In questo paese, a causa delle proteste iniziate contro i costi del servizio pubblico, ci sono state almeno 4 settimane di guerriglia. Esito dei  disordini  sono almeno 22 morti e oltre 2000 feriti. Tra i morti c’è anche  Daniela Carrasco, detta “El Mimo”, artista di strada.

La morte di El Mimo 

Daniela Carrasco è stata ritrovata domenica 20 ottobre senza vita impiccata ad un albero nelle vicinanze del arco “André Jarlan”, nel comune di Pedro Aguirre Cerda. In un primo momento, i medici avevano ipotizzato un suicidio, e dalla perizia, dove si parla di  morte per soffocamento, non risultavano indicate violenze e torture.  Ma tra chi aveva preso parte alle manifestazioni cilene  sta prendendo piede un’altra verità: Daniela Carrasco sarebbe stata infatti vittima di terribili torture e ripetute violenze sessuali, per essere eretta  a esempio per tutte le donne che stanno scendendo in piazza nell’ultimo mese per protestare contro il governo cileno. Sarebbero infatti molte le donne scomparse a seguito di queste proteste. L’ ipotesi è  sostenuta da “Ni Una menos“, movimento in auge sui diritti delle donne in America latina. Non una di meno ha denunciato  sui social network che Daniela sia stata « violentata, torturata, e nuovamente violentata fino al punto di toglierle la vita». Accuse sostenute anche dalla rete di attrici cilene, secondo cui la 36enne sia «stata rapita dalle forze militari nei giorni della protesta il 19 ottobre».

Ni Una menos

Cile: Daniela Carrasco e Ni Una menosNi menos UNA è  di fatto un movimento femminista con molto seguito in tutta l’America Latina per campagne contro la violenza di genere . Il Movimento prende il nome da una frase del 1995 della poetessa e attivista messicana Susana Chávez , “Ni una muerta más” ( “Non ancora una donna morta”), in segno di protesta contro gli omicidi femminili a Ciudad Juárez . La stessa Chavez è stata assassinata nel 2011, momento in cui la frase è diventata un “simbolo di lotta”. La prima protesta organizzata da Ni una menos si è svolta a Recoleta, Buenos Aires il 26 marzo 2015, e consisteva in una maratona di lettura, performance art e proiezioni; il catalizzatore dell’evento è stato l’omicidio di Daiana García, trovata morta in un sacco della spazzatura il 16 marzo

Nel suo sito ufficiale, Ni una menos si definisce come un “grido collettivo contro la violenza machista “. Il movimento si compone di una serie di collettivi di artiste, giornaliste e accademiche argentine ed è diventato “un’alleanza continentale di forze femministe”. Il movimento detiene regolarmente proteste contro i femminicidi, ma ha anche toccato argomenti come ruoli di genere , molestie sessuali , divario retributivo di genere, oggettivazione sessuale, legalità dell’aborto , diritti delle prostitute e diritti transessuali .

La marcia delle donne

Il movimento è stato riconosciuto a livello internazionale con l’uso degli hashtag #NiUnaMenos sui social media, titolo con cui massicce dimostrazioni si sono svolte il 3 giugno 2015 presso il Palazzo del Congresso Nazionale Argentino.  La protesta è stata organizzata dopo l’omicidio della 14enne Chiara Paez, trovata sepolta sotto la casa del suo ragazzo l’11 maggio, picchiata a morte e incinta di alcune settimane.  Un fenomeno virale che si è esteso a paesi come l’ Uruguay e il Cile ,  ed è riuscito a riunire circa 200.000 persone nella sola Buenos Aires.

Una marcia #NiUnaMenos ha avuto luogo anche a Lima, in Perù, il 13 agosto 2016, con migliaia di persone riunite davanti al Palazzo di Giustizia. La República l’ha definita la più grande manifestazione nella storia peruviana.

Miércoles negro

Cile: Daniela Carrasco e Ni Una menosIl 19 ottobre 2016 il collettivo Ni una menos ha organizzato un primo sciopero di massa di donne, in risposta all’omicidio della sedicenne Lucía Pérez, che è stata violentata e impalata nella città costiera di Mar del Plata . Consisteva in una pausa di un’ora dal lavoro e dallo studio nel primo pomeriggio, con manifestanti vestiti in lutto per quello che era noto come Miércoles negro (spagnolo per “Mercoledì nero”). Queste proteste si sono diffuse in tutta la regione e hanno dato al movimento un maggiore slancio internazionale, con manifestazioni di strada che si svolgono in tutta l’america latina.  Una settimana dopo Mercoles negro, le proteste si sono spostate in Brasile  testimoniando “l’ennesimo chiaro segnale che Ni una menos è diventato un grido di battaglia per la regione”. Cile: Daniela Carrasco e Ni Una menosL’8 marzo 2017, Ni una menos ha preso parte allo sciopero internazionale delle donne.  Lo sciopero è stato guidato negli Stati Uniti dai leader della Marcia delle donne su Washington, che in una lettera di appello alle armi in The Guardian indicò Ni una menos come fonte d’ispirazione.

Nel 2016, gli scienziati argentini Julián Petrulevicius e Pedro Gutiérrez hanno chiamato Tupacsala niunamenos , una specie di libellula trovata a La Rioja .

Il presidente Pinera ammette gli abusi

Cile, è ancora avvolta nel mistero la morte di Daniela CarrascoRitornando a  Daniela “El Mimo”  e ai disordini del 20 Ottobre 2019,

il presidente cileno Sebastiano Pinera ha ammesso gli abusi della polizia sui manifestanti.

Egli afferma, nel corso di una conferenza stampa al palazzo presidenziale de La Moneda:

“C’è stato un eccessivo uso della forza, ci sono stati abusi e non sono stati rispettati i diritti di tutti ”

e  ha riconosciuto un eccesso di violenza da parte delle forze dell’ordine per  reprimere proteste e disordini. In più ha aggiunto che

“né gli atti di inusitata violenza né gli abusi resteranno impuniti”, garantendo adeguata assistenza affinché “le procure e i tribunali possano indagare e fare giustizia”.

A me questo mi ha fatto tremare, perché è come se avesse detto, sono stato io a dare gli ordini, ma punirò chi l’ha fatto? Non credo che un Presidente non sia pago dell’abuso di potere che si stava perpetrando.

Io una cosa non ho mai capito sui paesi dell’america latina: sono i paesi con una forte propaganda politica di ideali e buoni propositi, però da che vivo sento costantemente parlare di esempi punitivi senza precedenti.

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