13 Gennaio 1930, 90 anni fa usciva la prima striscia di Topolino, scritta da Walt Disney ma disegnata da Ub Iwerks.
Il fumetto riprende il tema del primo cortometraggio di animazione prodotto da Disney nel 1928 e di cui Iwerks fu in toto co-autore e regista oltre che disegnatore, “L’aereo impazzito”.
Una striscia per Topolino
Come nel film anche nel fumetto la trama vede Topolino alle prese con il sogno di emulare Charles Lindbergh autore nel 1927 della prima traversata in solitario dell’oceano atlantico. Con l’aiuto di un perplesso bassotto Topolino assembla un paio di improbabili velivoli costruiti con vecchie assi di legno, lamiere e piume di tacchino prima di decollare con l’amata Minnie.
Sulla pagina del fan club ufficiale di Disney trovate tutta la striscia in lingua originale. Fu Joseph Connolly della King Features Syndicate, agenzia affiliata all’impero editoriale di William Randolph Hearst e che anche in Italia forniva i fumetti per Il Corriere dei Piccoli e L’Avventuroso, a proporre a Disney di trasformare in una striscia quotidiana da pubblicare sui giornali quel Mickey Mouse che, dopo i primi tentativi de “L’aereo impazzito” e “Topolino Gaucho” mai distribuiti, aveva finalmente debuttato nelle sale con “Steambot.”
Sebbene alla fine sia stato autore soltanto di 24 strisce prima di essere rimpiazzato da Alfred Floyd Gottfredson che avrebbe continuato il lavoro per ben 45 anni fino al 1975, l’anniversario di questo primo fumetto riporta alla luce la figura di Ub Iwerks apprezzatissimo artista che anche Osamu Tezuka, il padre dei Manga giapponesi, annoverava tra le sue influenze decisive e a cui per altro lo accomunava una proverbiale prolificità.
Ub Iwerks
Iwerks fu il primo disegnatore con cui Walt Disney creò Topolino, e vi contribuì nel 1928 anche se furono le capacità imprenditoriali di Walt che lo resero celebre il grande topo. Fu uno dei disegnatori e animatori più dotati degli albori del cinema d’animazione, capace di realizzare centinaia di disegni al giorno e realizzando personaggi dotati di una vitalità tale da renderli fra i migliori degli anni venti del novecento.
Iwerks ha creato molti altri personaggi di successo comprimari di Mickey Mouse come Minni, Clarabella Cow, Orazio e Pietro Gambadilegno. Gli è stato dedicato un film documentario sulla sua vita uscito nel 1999, The Hand Behind the Mouse: The Ub Iwerks Story (La Mano dietro al Topo: la Storia di Ub Iwerks).
Si narra che Iwerks fosse in grado di completare anche 600 disegni in una sola nottata di lavoro. Fu insieme a Iwerks che Walt Disney abbandonò la Universal per creare, dalle ceneri di Oswald il coniglio fortunato, il nuovo personaggio del topo con le gigantesche orecchie tonde. E proprio all’estro, al senso dell’umorismo e alla mano di Iwerks va ascritta la definizione del carattere di Mickey Mouse.
Gli schizzi finali del suo Topolino, proposti a Disney dopo che una lunga serie di personaggi ispirati a vari altri animali era stata accantonata, definiscono graficamente il personaggio che ritroveremo poi nei primi corti – Iwerks disegnò e animò da solo e di nascosto “L’aereo impazzito” mentre il duo produceva gli ultimi cartoni animati di Oswald per la Universal – e nelle prime strisce.
La Cinepresa a piani multipli
A Iwerks va ascritta anche l’invenzione della cinepresa a piani multipli che, a partire dal 1937 con il successo planetario di “Biancaneve e i sette nani”, sarebbe diventata il marchio di fabbrica della magia dei cartoni animati dineyani.
Era il 1933 e Iwerks aveva abbandonato già da tre anni Disney a causa dei contrasti economici sorti con Pat Powers, l’uomo d’affari che aveva stipulato, senza onorarlo, un contratto per la distribuzione dei corti di Topolino e che, senza fortuna, fondò poi con Iwerks uno studio di animazione autonomo. Dopo il fallimento degli Iweks Studios nel 1936, Ub lavorerà per la Metro Goldwyn Mayer e la Looney Tunes prima di tornare alla Disney nel 1940 come responsabile dello sviluppo degli effetti speciali.
Un campo anche questo in cui troverà modo di brillare fino all’Oscar nel 1964 per gli effetti nel capolavoro horror di Alfred Hitchcock, “Gli Uccelli.”