L’arte egizia è una delle più antiche e affascinanti del mondo. Nata oltre 5000 anni fa, si è sviluppata lungo le rive del Nilo, seguendo le vicende storiche e religiose di una civiltà che ha dominato il Medio Oriente per millenni. L’arte egizia ci parla di faraoni e dèi, di piramidi e tombe, di sfingi e scarabei, di simboli e misteri. In questo articolo, vogliamo scoprire le meraviglie dell’arte egizia, esplorando le sue principali forme espressive: l’architettura, la scultura, la pittura e il rilievo.
Cercheremo di capire come gli egizi concepivano l’arte, quali erano le loro tecniche e i loro stili, e quali significati nascondevano le loro opere. Ti invitiamo a seguirci in questo viaggio nel tempo e nello spazio, alla scoperta di una cultura che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’umanità.
Sommario
L’arte egizia e il culto dei morti
Qual è il legame tra l’arte egizia e il culto dei morti? Gli antichi egizi credevano infatti che la vita continuasse dopo la morte, ma solo se il corpo del defunto fosse conservato e accompagnato da oggetti e immagini che ne facilitassero la rinascita. Per questo motivo, praticavano la mummificazione, ovvero la trasformazione del cadavere in una statua vivente, e lo collocavano in una tomba riccamente decorata.
L’arte egizia non era solo un modo di esprimere la bellezza e la maestria degli artisti, ma anche un mezzo per garantire la sopravvivenza del defunto nell’aldilà. La funzione dell’arte era però anche quella di alimentare la propaganda legata al potere assoluto dei faraoni.
Le opere d’arte egizie riflettevano quindi la visione di un mondo ultraterreno dove il defunto poteva continuare a vivere come in un paradiso rurale, a patto che avesse seguito le regole morali e rituali imposte dagli dèi. In particolare, ci soffermeremo sulla figura di Osiride, il dio che era stato ucciso e resuscitato da sua moglie Iside, e che regnava sull’oltretomba. Osiride era il giudice che pesava il cuore del defunto e decideva il suo destino.
Osiride, il dio che era stato ucciso e resuscitato da sua moglie Iside, e che regnava sull’oltretomba. Osiride era il giudice che pesava il cuore del defunto e decideva il suo destino.
Osiride era il dio più importante del pantheon egizio, e il creatore e re della Terra. Era associato alla morte e all’immortalità, alla vegetazione e alla civilizzazione. Il suo mito racconta che fu ucciso dal fratello Seth, che lo gettò nel fiume Nilo, ma che fu riportato in vita da Iside, che recuperò i frammenti del suo corpo e lo avvolse in un sarcofago. Da Iside, Osiride ebbe un figlio, Horus, che lo vendicò e gli succedette sul trono4.
Osiride divenne così il dio dei morti, il signore e il giudice dell’aldilà. Il suo culto si diffuse in tutto l’Egitto e anche al di fuori, fino al periodo romano. Osiride era venerato come il protettore dei defunti, il garante della rinascita e della giustizia, il simbolo della vittoria sulla morte.
L’architettura egizia
L’architettura dell’arte egizia è una delle più antiche e affascinanti del mondo. Si è sviluppata lungo le rive del Nilo, seguendo le vicende storiche e religiose di una civiltà che ha dominato il Medio Oriente per millenni. L’architettura egizia era strettamente legata al culto dei morti, alla propaganda del potere faraonico e alla simbologia religiosa. Le principali tipologie di edifici realizzati dagli egizi erano:
- Le mastabe: erano le antiche tombe a forma di tronco di piramide, costruite in mattoni crudi o in pietra, destinate ai nobili, ai dignitari e ai sacerdoti. Avevano interni decorati con bassorilievi o pitture vivaci, che rappresentavano scene della vita terrena o del viaggio nell’aldilà.
- Le piramidi: erano le monumentali tombe dei faraoni, costruite in pietra, che avevano lo scopo di proteggere il corpo mummificato e i tesori del sovrano. Le più famose sono quelle di Giza, che appartengono ai faraoni Cheope, Chefren e Micerino. Le piramidi erano circondate da complessi funerari, che comprendevano templi, cortili, sfingi e statue.
- Le tombe ipogee: erano le tombe scavate nella roccia, che sostituirono le piramidi a partire dal Nuovo Regno. Erano situate in luoghi nascosti e inaccessibili, come le valli dei Re e delle Regine, per sfuggire ai saccheggi. Erano decorate con pitture e rilievi, che illustravano le credenze religiose e i rituali funerari degli egizi.
- I templi: erano gli edifici sacri dedicati al culto delle divinità e del faraone. Erano costruiti in pietra, con una struttura simmetrica e monumentale, che seguiva un asse rettilineo. Erano composti da vari ambienti, come il pilone, il cortile, la sala ipostila, il santuario e le cappelle. Erano decorati con colonne, obelischi, statue e iscrizioni geroglifiche.
L’architettura egizia ci mostra la grandezza e la complessità di una civiltà che ha saputo creare opere d’arte di straordinaria bellezza e durata, che ancora oggi ci affascinano e ci interrogano.
L’arte egizia: La pittura e il rilievo egizi
La pittura e il rilievo erano due forme espressive molto usate dagli egizi per decorare le pareti dei templi e delle tombe. Queste opere d’arte avevano lo scopo di illustrare le credenze religiose, i rituali funerari, le scene di vita quotidiana e la propaganda del potere faraonico.
La pittura egizia consisteva nel riempire di colore il contorno di una figura disegnata su una superficie liscia, come la pietra levigata o l’intonaco di limo. I colori erano ottenuti dalla macinazione di terre colorate, mescolate con una sostanza collosa a base di acqua, lattice di gomma e albume d’uovo. I colori più usati erano il rosso, il bruno, il giallo, il nero e il bianco, mentre il verde e il blu erano più rari e preziosi.
Il rilievo egizio consisteva nell’incidere la figura su un supporto di pietra precedentemente levigato. Esistevano due tipi di rilievo: il bassorilievo, in cui lo sfondo era asportato completamente e le figure sporgevano in risalto, e il rilievo inciso, in cui veniva scolpito solo il contorno delle figure, che mantenevano la stessa sporgenza dello sfondo.
La pittura e il rilievo egizi seguivano delle convenzioni stilistiche rigide, che rispondevano a criteri di semplicità, chiarezza e simmetria. Le figure umane e divine erano rappresentate secondo una prospettiva gerarchica, in cui la dimensione dipendeva dal grado di importanza. La testa e gli arti erano di profilo, il busto e l’occhio erano frontali, il bacino era di tre quarti. Il volto era espressivo e il corpo era snello e armonioso. Gli uomini erano dipinti di colore rosso-bruno, le donne di colore ocra o giallo scuro.
Le scene rappresentate erano organizzate secondo una griglia orizzontale, che divideva lo spazio in registri sovrapposti. Ogni registro conteneva una scena completa, senza sovrapposizioni o sfondi. Le scene erano accompagnate da iscrizioni geroglifiche, che ne spiegavano il significato e ne identificavano i protagonisti.
La pittura e il rilievo egizi ci mostrano la ricchezza e la varietà della cultura egizia, che ha saputo creare opere d’arte di straordinaria bellezza e durata, che ancora oggi ci affascinano e ci interrogano.
Le piramidi, la sfinge e lo scarabeo sono tre simboli della cultura e dell’arte egizia, che riflettono le credenze religiose, le tradizioni funerarie e il potere dei faraoni. Ecco alcuni motivi per cui sono importanti:
- Le piramidi erano le monumentali tombe dei faraoni, costruite in pietra, che avevano lo scopo di proteggere il corpo mummificato e i tesori del sovrano. Le più famose sono quelle di Giza, che appartengono ai faraoni Cheope, Chefren e Micerino.
- La sfinge era un misterioso monumento in pietra calcarea con corpo di leone e testa di faraone, che si crede fosse una sentinella dell’intero complesso sepolcrale del faraone Khafre. La sfinge nella mitologia egizia era un simbolo protettivo per le piramidi, che augurava una serena vita nell’aldilà al faraone.
- Lo scarabeo era un insetto sacro per gli egizi, che lo associavano al dio Khepri, il creatore e il signore del sole. Lo scarabeo era considerato un simbolo di rinascita e di immortalità, per l’arte egizia perché spingeva una palla di escrementi che conteneva le sue uova, come il dio spingeva il sole attraverso il cielo. Gli egizi usavano lo scarabeo come un potente amuleto, che portava fortuna e protezione
In questo articolo, abbiamo scoperto le meraviglie dell’arte egizia, una delle più antiche e affascinanti del mondo. Abbiamo esplorato le sue principali forme espressive: l’architettura, la scultura, la pittura e il rilievo. Abbiamo visto come queste opere d’arte fossero strettamente legate al culto dei morti, alla propaganda del potere faraonico e alla simbologia religiosa. Abbiamo anche conosciuto la figura di Osiride, il dio dei morti e della rinascita, che era al centro della visione egizia del mondo ultraterreno.
L’arte egizia ci mostra la grandezza e la complessità di una civiltà che ha saputo creare opere d’arte di straordinaria bellezza e durata, che ancora oggi ci affascinano e ci interrogano. Speriamo che questo articolo ti sia stato utile e interessante, e che ti abbia stimolato a conoscere meglio questa cultura millenaria. Se hai domande o commenti, non esitare a lasciarli qui sotto. Grazie per averci seguito. 😊
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