Lo hanno circondato, scortandolo fino all’arrivo. Un branco di delfini ha protetto la nuotata di Adam Walker, e il nuotatore stesso, dall’attacco di uno squalo bianco che lo stava seguendo mentre affrontava in solitaria le acque perigliose dello Stretto di Cook, in Nuova Zelanda. Walker ha pubblicato le immagini dei suoi “delfini custodi” su Facebook il giorno successivo scrivendo: “Mi piace pensare che mi stessero proteggendo per farmi tornare a casa sano e salvo”.
Probabilmente è così. Probabilmente le creature del mare devono aver intuito anche lo scopo benefico della traversata di Walker: raccogliere fondi per la Whale and Dolphin Conservation, un’organizzazione senza scopo di lucro a difesa della conservazione dei delfini e delle balena. Grazie a questa “scorta”, l’atleta è riuscito ad attraversare i 26 km dello stretto in 8 ore e 36 minuti, completando così una tappa dell’Ocean’s seven, una sfida globale che si compone di sette traversate di lunga distanza fra le quali il Canale della Manica, lo Stretto di Gibilterra, il Molokai Channel, il Catalina Channel e lo Tsugaru Channel.
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