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Plagio Musicale Addio?

Plagio

Plagio musicale finito? Damien Riehl avvocato e musicista, e Noah Rubin  musicista e  programmatore sono convinti che grazie a un loro algoritmo le cause di plagio musicale potrebbero cessare e tutto a vantaggio della creatività.

Riehl e  Rubin

Come si può ascoltare dal video ricordando la litania delle cause per violazione del copyright, l’avvocato e musicista Damien Riehl dimostra che la musica è semplicemente matematica e ha un numero finito di possibili melodie.

Riehl dice: -Se hai mai pensato che una canzone che ti piace suonasse simile a un’altra, il colpevole potrebbe non essere un falsario immorale, ma piuttosto le limitate equazioni musicali matematiche con cui i nostri artisti preferiti devono lavorare. L’attuale legge sul copyright è a rischio di limitare gravemente la futura creazione musicale e la futura creatività umana. Questo discorso suggerisce un nuovo modo di gestire questi casi legali. Damien Riehl è un avvocato di tecnologia con un B.S. nella musica. Dopo aver iniziato a scrivere il codice nel 1985, e per la rete nel 1995, ha lavorato per i principali giudici dei tribunali statali e federali; litigato per un decennio; ha insegnato lezioni di diritto d’autore nelle scuole di giurisprudenza; e, in più,  ha guidato team nello sviluppo di software, analisi forensi digitali, sicurezza informatica proattiva, incidenti di sicurezza informatica reattiva e indagini su scala mondiale. L’esperienza combinata di Damien nel campo della legge, della tecnologia e della musica ha ispirato il suo progetto più recente: il copyright di miliardi di melodie uniche. Il discorso è stato tenuto durante un evento TEDx utilizzando il formato conferenza TED ma organizzato in modo indipendente da una comunità locale.

L’impresa dell’algoritmo: no plagio musicale

Rubin e Riehl ritengono che le melodie sono qualcosa di matematicamente finito, sono un tot, oltre è impossibile andare; l’algoritmo allora cosa fa? Esattamente come quelli utilizzati dagli hacker per trovare una password, ovvero passare velocemente in analisi tutte le combinazioni di lettere e numeri possibili; il sistema ipotizza ogni possibile combinazione di melodie a 8 note e 12 battute.  lo trasforma in un formato MIDI, ovvero la fedele trasposizione delle note in numeri, e le registra.

Secondo Rubin e Riehl ciò che chiamiamo plagio, o copia, altro non rappresenterebbe che un cappio attorno al collo di chi fa musica, più concentrato a fare slalom tra le melodie già utilizzate da altri artisti piuttosto che sul creare la propria arte.

“Una volta che un’opera è impegnata in un formato tangibile, viene considerata protetta da copyright”. “Secondo la legge sul copyright, i numeri sono fatti e, in base alla legge sul copyright, i fatti hanno un copyright sottile, quasi nessun copyright o nessun diritto d’autore – ha spiegato Riehl durante l’intervento al TedX – Quindi forse se questi numeri sono esistiti dall’inizio dei tempi e li stiamo semplicemente cogliendo, forse le melodie sono solo matematica, che è solo composta da fatti, che non sono coperti da copyright”.

Tutte le 300 melodie al secondo raccolte dall’algoritmo dunque sono state caricate sulla piattaforma Github, come materiale open source, libero dunque da qualsiasi vincolo di pagamento del diritto d’autore; perché a rinunciare a quel diritto sono proprio Riehl e Rubin, che le hanno registrate con una licenza Creative Commons Zero che, come viene spiegato sul sito ufficiale “consente a scienziati, educatori, artisti e altri creatori e proprietari di contenuti protetti da copyright di rinunciare a quegli interessi nelle loro opere e di renderli quindi il più completamente possibile di dominio pubblico, in modo che altri possano liberamente migliorare e riutilizzare le opere per qualsiasi scopo senza restrizioni ai sensi del diritto d’autore”.

L’idea però di rendere libere le melodie dal vincolo del Copyright è  da  discutere in tribunale, quindi se da un lato può essere finito il plagio a vantaggio della creatività e reinterpretazione, i vincoli legali sono da affrontare in tribunale.

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