I simboli della Pasqua sono molti: il fuoco, il cero, l’acqua, la croce, l’uovo, l’ulivo, le campane, e ci sono anche molti animali che simboleggiano queste tradizioni di Pasqua, come: il coniglietto, l’agnello e la colomba.
Conosciamo insieme i principali simboli pasquali e le loro origini.
Il fuoco
Durante la notte di Pasqua, nella tradizione cristiana, all’esterno della Chiesa viene acceso un fuoco ed attorno ad esso si radunano i fedeli, accendendo, proprio da questo fuoco, il cero pasquale. Il fuoco è il simbolo principale della liturgia cristiana, è la massima espressione del trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo, della vita sulla morte. Durante la Pasqua il fuoco raggiunge la massima celebrazione mediante il rito del fuoco nuovo e dell’accensione del cero.
Il cero
La luce della candela rischiara le tenebre, per questo, il cero è simbolo di Gesù che è la luce del mondo, perchè con la sua morte e la Resurrezione ha sconfitto il buio delle tenebre. Esprime la Resurrezione di Cristo ed i fedeli che conducono in processione l’arrivo del cero in chiesa simboleggiano il nuovo popolo di Dio che segue Cristo risorto, ovvero la luce del mondo.
L’acqua
L’acqua è l’elemento per eccellenza che purifica ed è il mezzo con il quale si compie il battesimo. La notte di Pasqua è considerata la notte battesimale per eccellenza, è l’occasione in cui il fedele viene unito alla Pasqua di Cristo. Questo sacramento, nelle altre domeniche è come se si estendesse e rinfrescasse, settimanalmente la domenica per eccellenza, cioè quella di Pasqua.
La croce
La croce è il simbolo stesso di Gesù e della Cristianità. Sotto l’Impero Romano, la croce era un mezzo di tortura dove il condannato veniva lasciato morire lentamente. Gesù, che viveva in una provincia romana, la Palestina, venne condannato a questa fine e dopo la Resurrezione il cristianesimo utilizzò questo oggetto di dolore e sofferenza e lo scelse come simbolo del proprio Credo.
L’uovo ed il pulcino
Entrambi sono simboli che caratterizzano la nascita di una nuova vita. Per questo motivo sono figure significative di questo periodo dell’anno liturgico ricco di spiritualità, nel quale si celebra Cristo che sconfigge la morte e riporta tutte le anime alla vita eterna. In molte altre culture, quindi, non solo in quella cristiana, l’uovo è il simbolo universale della vita e della nascita. Il dono di uova vere, decorate con qualsiasi tipo di dedica o disegno, è associato alla festa pasquale sin dal Medioevo a differenza dell’usanza del classico uovo di cioccolato che è recente. Nella tradizione balcanica e greco ortodossa, l’uovo di gallina, cucinato sodo, viene abitualmente colorato di rosso da secoli, simbolo della Passione. Successivamente le uova vengono dipinte anche in diversi colori, di solito durante il Giovedì Santo che è il giorno dell’ultima cena. Viene consumato a Pasqua e nei giorni successivi. Prima di mangiare, in particolare, nella tavolata di Pasqua, ognuno sceglie il proprio uovo e partecipa ad una gara con i commensali, che sbattono le estremità, fino a selezionare l’uovo più resistente. Ciò viene considerato di buon augurio. Oggi le colorazioni vengono realizzate con i coloranti alimentari tipici della pasticceria, mentre in passato si usavano prodotti vegetali, tra cui la buccia esterna delle cipolle di varietà rossa.
Uova di Pasqua
Pasqua vuol dire anche uova di Pasqua, infatti, le uova sia vere che di cioccolato, si mangiano per il significato delle uova stesse. Sono considerate uno dei simboli della festa pasquale, in quanto rappresentano la rinascita, la vita che ricomincia, esprimendo la resurrezione di Gesù. Nel periodo precedente alla Pasqua, la Quaresima, che era il periodo di penitenza, era vietato consumare uova e nonostante le galline continuavano a depositarne, non potevano essere mangiate per cui si arrivava alla festività con un numero elevato di uova, quindi, venivano colorate, decorate con disegni e frasi augurali e poi scambiate come dono. Con il passare del tempo, si è aggiunta la tradizione delle uova di cioccolato, diventata largamente popolare nel Novecento. Nelle chiese ortodosse preferiscono ancora le uova vere, invece quelle di cioccolato sono ritenute frutto della commercializzazione della festività.
L’ulivo
La colomba portava nel becco un ramoscello d’ulivo quando tornò da Noè. Noè da questo segno capì che le acque si erano abbassate, quindi l’ira divina si era calmata e la terra era di nuovo abitabile. Per questo, l’ulivo è simbolo di pace e ricorda anche per i cristiani, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme durante la Domenica delle Palme, quando venne accolto da una folla festante che lo salutava con rami di palma.
Le campane
La campana rappresenta la festa, la gioia, con il quale i fedeli celebrano la Pasqua e la Resurrezione di Gesù. Difatti, durante il Venerdì Santo, in cui si ricorda la morte di Cristo, le campane di tutte le chiese suonano a lutto, invece il giorno di Pasqua suonano a festa per annunciarne la Resurrezione con i loro rintocchi festosi.
Il coniglio
Tra le immagini pasquali, c’è quella del coniglietto che porta le uova. La sua presenza, ricorda la lepre che, sin dai primi tempi del Cristianesimo era sostenuta come il segno di riconoscimento di Cristo. Come Gesù stesso aveva detto di sé: «Le volpi hanno una tana e gli uccelli un nido, ma il Figlio dell’uomo non ha un posto dove poter riposare», perciò anche la lepre non ha tana né case, è un animale gentile che simboleggia la nuova vita primaverile. Nei Paesi nordici e nel mondo anglosassone, in particolare nel Regno Unito e Stati Uniti, invece, il coniglio è molto utilizzato durante il periodo pasquale, a differenza della nostra tradizione che è meno presente. Nonostante ciò questo animale richiama esplicitamente la religione cristiana, dove prima la lepre e poi il coniglio bianco diventarono simboli di fertilità e di rinascita. Dal momento che il coniglio cambia il colore del pelo secondo le stagioni calde e fredde, da Sant’Ambrogio viene stabilito che è il simbolo della Resurrezione.
L’agnello
Quando Gesù ha sacrificato la sua vita, secondo le Sacre Scritture, per l’Uomo, è stato sempre paragonato ad un agnello mite. Pertanto, se l’uovo è il simbolo della vita, l’agnello rappresenta il sacrificio fatto dal Figlio di Dio. Un simbolo “ereditato” dalla religione ebraica in quanto il nome Pasqua deriva dall’ebraico Pesah, al quale però, questa celebrazione commemora la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto grazie a Mosè. La tradizione di mangiare l’agnello a Pasqua nasce dai sacrifici della Pasqua ebraica, per loro è d’obbligo alimentarsi della carne di questo animale in memoria del fatto che Dio, prima che mandasse l’ultima piaga contro gli egiziani per ucciderne ogni primogenito, promise loro la salvezza se i capifamiglia avessero segnato le porte delle loro case con il sangue d’agnello. In questo modo, il vento divino avrebbe riconosciuto le case degli ebrei e avrebbe risparmiato i loro figli.
La colomba
Solitamente la Pasqua è simboleggiata da una colomba bianca con un ulivo tra il becco. La colomba nella cristianità è simbolo di pace e salvezza. La colomba è considerata un simbolo di pace. Questo simbolo nasce da un episodio raccontato nel libro della Genesi: dopo il diluvio universale, le acque si calmarono e Noè fece uscire per tre volte dall’arca una colomba. Quando, questa tornò da lui portando nel becco un ramoscello d’ulivo, segno evidente che gli fece capire che era tornata la pace tra cielo e terra, di conseguenza era avvenuta la riconciliazione dell’uomo con Dio. Con il sacrificio della Croce, Gesù aiuta a creare un regno di pace e di amore, così la candida colomba oltre ad essere simbolo di purezza ed innocenza, con il racconto della Genesi, diventa simbolo di pace ed è considerata anche l’inizio di una nuova era. Anche in altre scritture, questo volatile viene usato come simbolo, nei Vangeli, ad esempio, la colomba bianca è associata al battesimo perchè scende dal cielo durante il battesimo di Gesù. La Pasqua è il giorno della resurrezione del Signore, quindi un evento di pura gioia che porta serenità e pace nei cuori delle persone, quindi, non c’è simbolo migliore per esprimere questa festa, se non con una colomba bianca con un ramoscello d’ulivo.