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Sugar Tax: Troppo Zucchero

sugar tax sulle bevande
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Allora abbiamo la tassa sullo Zucchero!

Sugar Tax: abbassiamo lo zucchero

Abbiamo scampato la tassa sulle merendine, ma il governo impone la sugar tax sulle bevande. obiettivi?

1-disincentivare l’assunzione di bevande zuccherate attraverso la leva fiscale

2-  minori spese sanitarie derivanti dalle patologie connesse all’elevato tasso di obesità infantile e malattie diabetiche.

Ad oggi non ci sono dettagli né sull’importo della tassa, nè sulle bevande toccate.

La tassa sulle bevande zuccherate è applicata in oltre 50 paesi. Inoltre, come conferma l’agenzia per la salute pubblica inglese, nel Regno Unito la tassa sullo zucchero è stata di certo molto più efficace dei sistemi volontari nel rendere più salutare il cibo: oltre il 50% dei produttori ha modificato la ricetta e confrontando le etichette nutrizionali di alcune bibite vendute sia in Italia sia nel Regno Unito, la dose di zucchero risulta dimezzata.

Inutile dire che una simile misura fiscale fa aumentare il prezzo del prodotto. L’associazione degli industriali delle bevande Assobibe ha dichiarato :

“Si tratta di una misura economicamente dannosa per un settore, fatto di piccole e grandi aziende che genera valore e occupazione anche a livello locale con la produzione di aranciate, cedrate, cole, gazzose, spume, acque toniche e chinotti, e contestualmente inefficace dal punto di vista della salute pubblica“.

In più il settore era in forte calo di produzione negli ultimi 10 anni, ed è contraddittorio che l’Italia che combattuto una battaglia a livello internazionale contro le etichette a semaforo, che bollavano specifici cibi come salubri o insalubri finendo per penalizzare i migliori prodotti della dieta mediterranea, e si metta nel proprio paese a tassare una specifica categoria di prodotti.

Corsi e ricorsi e convinzioni di qualità

A me fa venire in mente una misura degli anni 80 dove di improvviso ci si accorse che nelle bibite e nei cibi in genere c’erano troppi coloranti, e spuntarono le aranciate scolorite e limonate quasi bianche da arancio e  gialle che erano. Mi ricordo che il senza coloranti erano una richiesta che si faceva al supermercato.

Mi ricordo che mia madre fece un ciambellone con le uova di casa, e un parente non lo volle assaggiare a fine pranzo con il caffè, perché non si fidava, secondo lui c’era troppo giallo Napoli. I soliti romani quando vengono in visita al paesello!

Allora se certe cose sono dannose, le togli o imponi delle quantità specifiche nel prodotto in vendita, perché non posso essere convinta di essere in salute perché pago di più.

Se tu devi fare meno dello zucchero, ne metti meno, e pure senza usare i dolcificanti, anche perché pure quelli non è che fanno bene.

E pure mi ricordo che c’era la pubblicità di una nota marca di biscotti che celebrava lo zucchero, come vita e cervello… pure quella convinzione chi la spezza? Se io la pubblicità la ricordo era una cosa efficace, quindi potrei averne voglia e cadere in tentazione di zucchero 🙂

 

 

 

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