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Venezia come Atlantide potrebbe sparire?

Atlantide
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Ieri sera è stato lanciato l’interrogativo, “Venezia come Atlantide potrebbe sparire?”

Franco di Marre nella trasmissione Frontiere ha parlato di Venezia, e della sua fragilità, il problema del Mose. e del fatto che è destinata a diventare la nuova Atlantide.

Atlantide la civiltà perduta

Atlantide,  in greco Ἀτλαντὶς νῆσος, “isola di Atlante”, si racconta fosse un’isola leggendaria, il cui mito è menzionato per la prima volta da Platone nei dialoghi Timeo (17-27) e Crizia, nel IV secolo a.C.

Secondo il racconto di Platone, Atlantide sarebbe stata una potenza navale situata “oltre le Colonne d’Ercole“, che avrebbe conquistato molte parti dell’Europa occidentale e dell’Africa novemila anni prima del tempo di Solone (approssimativamente nel 9600 a.C.). Dopo avere fallito l’invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondata “in un singolo giorno e notte di disgrazia” per opera di Poseidone. Il nome dell’isola deriva da quello di Atlante, leggendario governatore dell’oceano Atlantico, figlio di Poseidone, che sarebbe stato anche, secondo Platone, il primo re dell’isola. La descrizione geografica sembra anche indicare le Americhe come un continente che circonda un vero mare, in contrapposizione al mar Mediterraneo, definito “un porto di angusto ingresso”.

Nei dialoghi di Platone, Atlantide è generalmente vista come un mito concepito dal filosofo greco per illustrare le proprie idee politiche. Gli studiosi, però, disputano su quanto e come il racconto di Platone possa essere ispirato da eventuali tradizioni più antiche. Alcuni argomentano che Platone si basò sulla memoria di eventi passati come l’eruzione vulcanica di Thera o la Guerra di Troia, mentre altri insistono che egli trasse ispirazione da eventi contemporanei come la distruzione di Elice nel 373 a.C. o la fallita invasione ateniese della Sicilia nel 415–413 a.C. questo metterebbe pero’ Atlantide nel mare Egeo e non nell’Atlantico.

Il fascino di Atlantide

La possibile esistenza di un’autentica Atlantide venne attivamente discussa durante l’antichità classica, ma fu generalmente rigettata e occasionalmente parodiata da autori posteriori. Quasi ignorata nel Medioevo, la storia di Atlantide fu riscoperta dagli umanisti nell’era moderna. La descrizione di Platone ha ispirato le opere utopiche di numerosi scrittori rinascimentali, come La nuova Atlantide di Bacone. Al tema sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi. Atlantide ispira la letteratura contemporanea, soprattutto quella fantasy, ma anche la fantascienza, i fumetti, i film, i videogiochi, essendo divenuta sinonimo di ogni e qualsiasi ipotetica civiltà perduta nel remoto passato.

«Davanti a quella foce che viene chiamata, come dite, Colonne d’Eracle, c’era un’isola. Tale isola, poi, era più grande della Libia e dell’Asia messe insieme, e a coloro che procedevano da essa si offriva un passaggio alle altre isole, e dalle isole a tutto il continente che stava dalla parte opposta, intorno a quello che è veramente mare. (24E-25A) […] In tempi successivi, però essendosi verificati terribili terremoti e diluvi, nel corso di un giorno e di una notte, tutto il complesso dei vostri guerrieri di colpo sprofondò sotto terra, e l’Isola di Atlantide, allo stesso modo sommersa dal mare, scomparve. (25C-D)»(Platone, Timeo.)

La Società perfetta

Sempre nel  Timeo di Platone  viene fatto  un resoconto della creazione e della struttura dell’universo e delle antiche civiltà e Socrate riflette sulla società perfetta, già descritta in Platone nella Repubblica (c. 380 a.C.), chiedendo se lui e i suoi ospiti possano ricordare una storia che esemplifica una tale società. Crizia menziona un racconto storico che presumibilmente avrebbe costituito l’esempio perfetto e prosegue descrivendo Atlantide, Crizia di Platone. Nel suo racconto, l’antica Atene sembra costituire la “società perfetta” e Atlantide la sua avversaria, che rappresentano l’antitesi dei tratti “perfetti” descritti nella Repubblica.

Secondo Crizia, le antiche divinità divisero la Terra in modo che ogni dio potesse avere un lotto; a Poseidone fu lasciata, secondo i suoi desideri, l’isola di Atlantide. L’isola era più grande dell’antica Libia (Nord Africa) e dell’Asia Minore (Anatolia) messe assieme, ma in seguito venne affondata da un terremoto e diventò un banco di fango impraticabile, impedendo di viaggiare in qualsiasi parte dell’oceano.

Gli Egiziani, affermava Platone, descrivevano Atlantide come un’isola composta per lo più di montagne nella parte settentrionale e lungo la costa, “mentre tutt’intorno alla città vi era una pianura, che abbracciava la città ed era essa stessa circondata da monti che discendevano fino al mare, piana e uniforme, tutta allungata, lunga tremila stadi [circa 555 km] sui due lati e al centro duemila stadi [circa 370 km] dal mare fin giù. […] a una distanza di circa cinquanta stadi [9 km], c’era un monte, di modeste dimensioni da ogni lato […] L’isola, nella quale si trovava la dimora dei re, aveva un diametro di cinque stadi” [circa 0,92 km.].

Atlantide è veramente esistita?

Nel Timeo si racconta di come Solone, giunto in Egitto, fosse venuto a conoscenza da alcuni sacerdoti egizi di un’antica battaglia avvenuta tra gli Atlantidei e gli antenati degli Ateniesi, che avrebbe visto vincenti i secondi. Secondo i sacerdoti, Atlantide era una monarchia assai potente, con enormi mire espansionistiche. Situata geograficamente oltre le Colonne d’Ercole, politicamente controllava l’Africa fino all’Egitto e l’Europa fino all’Italia. Proprio nel periodo della guerra con gli Ateniesi un immenso cataclisma fece sprofondare l’isola nell’Oceano, distruggendo per sempre la civiltà di Atlantide.

Il Crizia è rimasto incompiuto, ma Platone descrive più nel dettaglio la situazione geopolitica di Atlantide, collocando il tutto novemila anni prima.

Crizia racconta che il dio Poseidone s’innamorò di Clito, una fanciulla dell’isola, e «recinse la collina dove ella viveva, alternando tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di diversa ampiezza, due erano fatti di terra e tre d’acqua»,  rendendola inaccessibile agli uomini, che all’epoca non conoscevano la navigazione. Rese inoltre rigogliosa la parte centrale, occupata da una vasta pianura, facendovi sgorgare due fonti, una di acqua calda e l’altra di acqua fredda.

Poseidone e Clito ebbero dieci figli, il primo dei quali, Atlante, sarebbe divenuto in seguito il governatore dell’impero. La civiltà atlantidea divenne una monarchia ricca e potente e l’isola fu divisa in dieci zone, ognuna governata da un figlio del dio del mare e dai relativi discendenti. La terra generava beni e prodotti in abbondanza, e sull’isola sorgevano porti, palazzi reali, templi e altre maestose opere. Al centro della città vi era il santuario di Poseidone e Clito, lungo uno stadio (177 metri), largo tre plettri e alto in proporzione, rivestito di argento al di fuori e di oricalco, oro e avorio all’interno, con al centro una statua d’oro di Poseidone sul suo cocchio di destrieri alati, che arrivava a toccare la volta del tempio.

Ognuno dei dieci re governava la propria regione di competenza, e tutti erano legati gli uni agli altri dalle disposizioni previste da Poseidone e incise su una lastra di oricalco posta al centro dell’isola, attorno a cui si riunivano per prendere decisioni che riguardavano tutti.

Crizia descrive anche il rituale da eseguire prima di deliberare, che prevedeva una caccia al toro armati solo di bastoni e una libagione con il sangue dell’animale ucciso, seguita da un giuramento e da una preghiera. La virtù e la sobrietà dei governanti durò per molte generazioni, finché il carattere umano ebbe il sopravvento sulla loro natura divina. Caduti preda della bramosia e della cupidigia, gli abitanti di Atlantide si guadagnarono l’ira di Zeus, il quale chiamò a raccolta gli dei per deliberare sulla loro sorte.

Le notizie che Platone narra di Atlantide provengono molto probabilmente dalla tradizione greca, da Creta e forse dall’Egitto e da altre fonti a noi perdute, il tutto reinterpretato letterariamente dal filosofo.

Ipotesi credibili e incredibili

Aristotele bollò il racconto di Platone come un’invenzione, una leggenda e nulla più. Altri cercarono invece di dimostrare l’esistenza del continente perduto. Tra i molti va citato l’americano Ignatius Donnelly, che si sforzò di provare, portando reperti per la verità piuttosto dubbi, che non solo Atlantide è davvero esistita, ma che sorse proprio nell’oceano Atlantico. Alla disputa hanno posto fine studi geologici recenti, che hanno dimostrato che un continente come quello non avrebbe potuto esistere nell’oceano Atlantico dal Pleistocene (2.500.000-10.000 anni fa) all’epoca moderna.

Una teoria che invece sembra assumere sempre più i contorni della realtà è quella che vorrebbe posizionare l’antica Atlantide nell’Egeo, a cavallo delle isole di Thera (Santorini) e di Creta: in quella zona esisteva una fiorente civiltà che andò distrutta per una violentissima eruzione vulcanica, accompagnata da terremoti e maremoti, nel 1470 avanti Cristo.

Ogni giorno c’è una teoria nuova, addirittura agenzie di Viaggi ne indicano i resti in Andalusia.

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